20 Novembre 2024
Firenze 5 novembre – Il documento CHI SIAMO Firenze Città Aperta è un progetto politico cittadino della sinistra che manca in Italia e di cui sentiamo il bisogno. Siamo quindi persone di sinistra che o non hanno un riferimento partitico nazionale o che, avendolo, non lo agiscono come identitario e autosufficiente, rispettando l’autonomia di Firenze Città Aperta. Abbiamo agito localmente pensando, con difficoltà, globalmente. Questa visione locale/globale volta a “politicizzare la società e socializzare la politica”, misurandosi anche col difficile terreno della rappresentanza istituzionale ai vari livelli, è sempre stata presente ed ha accomunato persone diverse, in un ciclo temporaneo più o meno lungo a seconda di età ed esperienze, che ha visto poi la sua espressione organizzata e condivisa in Firenze Città Aperta. Il testo di lancio fondativo del maggio 2018 era molto chiaro ed è allegato al nostro Statuto: SU LA TESTA! PER UN CANTIERE DELLA SINISTRA FIORENTINA (a firme individuali). Iniziava dichiarandosi non partecipi alle imminenti elezioni politiche del 2018 e si proponeva di ripartire per costituire nell’area fiorentina una soggettività collettiva di chi non si rassegnava alla fine dello spirito del Brancaccio ponendosi da subito l’obiettivo delle elezioni comunali 2019, cfr: https://www.firenzecittaaperta.it/wp-content/uploads/2019/01/cantiere-firenze-31-maggio-esteso-con-nomi-DEF.pdf Da allora abbiamo operato a più livelli: rappresentanza locale, campagne cittadine, mobilitazioni, pratiche di mutualismo, promozione di iniziative culturali. Abbiamo fatto sempre rete ma non generica, perché sostenuta da un filo di costruzione di un progetto. Sono mancati, rispetto ai propositi iniziali: l’iniziativa rispetto alla sinistra in Italia che sempre più drammaticamente è frammentata e manca di una proiezione nazionale, come si è visto nelle ultime elezioni del 2022; il tema dell’Europa, fondamentale su austerità, ambiente, migranti, guerra, destra; una cura e ricerca costanti di nuove modalità politiche pur presenti nell’associazione; il non aver abbastanza valutato la problematicità del rapporto con le piccole identità partitiche al nostro interno, nodo poi emerso nell’ultima vicenda elettorale, in cui sono venute in luce differenze e distanze preesistenti che ci hanno bloccato, e in cui, come un vaso di coccio, ci siamo trovat3 a interagire con diverse opzioni (11 agosto, lista Palagi, M5S) tracciate al di fuori del nostro contesto. Questo richiede che l’autonomia di questo spazio politico, qualunque ne sia la nuova forma, sia da ora in poi PRESERVATA. PRENDERE ATTO DELLA SITUAZIONE A FIRENZE Dopo cinque anni il progetto a cui abbiamo dato vita ha subito un gravissimo stop. Malgrado anni di costruzione di idee di pratiche e di campagne per contrastare il governo della città, la continuità con il governo Nardella ha vinto ancora già prima delle elezioni, godendo del sostegno interno di AVS e (al di là delle intenzioni) dell’oggettivo sostegno esterno rappresentato dal fallimento di una lista ampia di coalizione facilitato dal posizionamento di M5S e dalla candidatura di Palagi. L’esito conclusivo ha visto mancare una coalizione di alternativa larga che potesse raccogliere la spinta diffusa del Referendum Salviamo Firenze e quella molto forte del Puccini, senza di noi che non ci siamo presentati. Ci sono stati certamente errori di analisi, limiti