UN PIANO OPERATIVO COMUNALE SBAGLIATO E DANNOSO -2

By Firenze Città Aperta 1 mese ago
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La Giunta non mette in discussione il nuovo supermercato di via Mariti, nonostante quello che è successo e le richieste della cittadinanza: a seguito della strage la Giunta si è limitata a chiedere a Esselunga di procedere celermente con le opere di compensazione: un segnale chiaro, indietro non si torna.

Le schede del POC rimangono le stesse, troviamo la trasformazione della villa dell’Ombrellino di Bellosguardo (dove Galilei scrisse “il dialogo sui massimi sistemi”) in residenza di lusso, la sede universitaria di Italianistica (Piazza Savonarola) lo stesso, si sfonda Piazza del Cestello per fare un parcheggio interrato. Si trasformano in residenza di lusso il Monastero di Monte Oliveto e quello di San Gaggio.

Grida ancora vendetta la cessione dell’area Ex OGR (dopo 3 aste deserte il prezzo è sceso a quello che volevano gli acquirenti) al gruppo Rotschild, quando il Comune, come richiesto, aveva il diritto di prelazione. Poteva essere uno spazio pubblico, magari alloggi pubblici, quando invece avremo 50mila mq di costruzioni (studentato, hotel, appartamenti di lusso…).

E qui accanto, a fianco delle Cascine, si crea la Pistoiese Rosselli, una strada a 1700 auto l’ora. Dovrebbe decongestionare Via Baracca ma la realtà è che quella anacronistica strada attrarrà traffico e sarà funzionale agli interessi della nuova cittadella di Lusso ex-OGR, come è scritto chiaro nel PUMS*.

Si va aventi con la chiesa nel Pratone di Ponte a Greve, quando la cittadinanza chiede spazi verdi. Nella sede attuale del CPA si vogliono realizzare servizi socio-culturali.

Non ci si pone in questa trasformazione il destino di questa importante realtà?

Poi abbiamo la trasformazione in ricettivo dell’ex ospedale di S Giovanni di Dio, la trasformazione degli ex uffici INPS (13mila mq!) di Viale Belfiore in direzionale privato, il residenziale e direzionale in Villa Basilewsky, la RSA di lusso nella ex Caserma Ferrucci in Piazza Santo Spirito. Un disastro.

C’è tutta la continuità renziana nelle schede POC: vendere patrimonio pubblico, lusso, cemento e consumo di suolo, assenza di confronto con le realtà cittadine, social housing risibile e solo per pochi anni. In 4 parole: il solito asservimento ai fondi speculativi.

*https://www.cittametropolitana.fi.it/wp-content/uploads/Appendice-1_Focus-Comune-di-Firenze.pdf

Firenze Città Aperta

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