La candidatura di Berlusconi è un oltraggio al pudore.

By Firenze Città Aperta 2 anni ago
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ELEZIONI PRESIDENZIALI- La candidatura di Berlusconi è un oltraggio al pudore. Ma non basta stopparla per rispettare la Costituzione.

In queste ore, dopo l’ufficializzazione da parte della Destra del sostegno alla candidatura di Berlusconi, stanno piovendo appelli molto condivisibili ma poche mobilitazioni, che mostrino lo sdegno. Per questo ci dichiariamo disponibili a mobilitarci, in piazza, nel prossimo week end. E sarebbe importante farlo in contemporanea in tante città d’Italia.

Non possiamo assistere in silenzio, solo sui social, ad un oltraggio al pudore, quale è solo il proporre Berlusconi alla presidenza della Repubblica. Non ci volevamo credere, ma questa candidatura esiste.

Come scrivono Ferrajoli e altri “Silvio Berlusconi, protagonista di uno scontro che per lunghi anni ha diviso il nostro Paese, già esponente della loggia P2 che aveva come fine l’instaurazione in Italia di un’altra Repubblica, titolare tuttora di un vistoso conflitto di interessi, condannato per gravi reati, prosciolto per prescrizione da delitti di corruzione e tuttora imputato in procedimenti penali, non ha i requisiti per poter svolgere le funzioni di Capo dello Stato. Riteniamo pertanto un’offesa alla dignità della Repubblica e di milioni di cittadini italiani il fatto che venga candidato e votato come Presidente della Repubblica.”

Come nell’appello https://www.change.org/p/una-candidature-che-offende-le-donne la candidatura di Berlusconi legittima la mercificazione costante del corpo femminile, praticata e promossa nell’ambito di un indecente sistema di scambio prostitutivo tra potere, denaro e sesso.

Ma la risposta ad una candidatura irricevibile non può essere l’elezione di Mario Draghi, con il suo spostamento da capo del Governo a Presidente della Repubblica. Sarebbe una svolta iperpresidenzialista “di fatto”, che non è prevista dalla nostra Costituzione.

Sarebbe una conferma dell’incapacità della classe politica di guardare oltre i fragili equilibri che la sostengono, affidandosi sempre di più nelle mani di un solo uomo ritenuto capace di garantire la governabilità del paese. La governabilità, forse, ma non certo l’applicazione della Costituzione, il superamento delle disuguaglianze, la tutela delle fasce più fragili della popolazione.

Ricordiamo che Il Presidente della Repubblica deve essere espressione de ’“l’unità nazionale”, come richiede l’articolo 87, 1° comma della Costituzione. È garante di questa Costituzione e deve assicurare fedeltà ad essa come impone l’articolo 91. L’ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica, come è preteso dall’articolo 84, 2° comma. Egli presiede il Consiglio Superiore della Magistratura a garanzia dell’autonomia e indipendenza dell’ordine della magistratura da qualsiasi altro potere, come è scritto negli articoli 87 e 104.”

Una alternativa ancora esiste, gracile ma da praticare, e sta proprio nella Costituzione.

Mobilitiamoci per pressare i partiti e i parlamentari affinché- come chiede Libertà e Giustizia- avvertano la responsabilità di “nobilitare” l’elezione del Presidente con una figura di cui essere orgogliosi, che rappresenti un modello civile e che parli al Paese con una voce autorevole e indipendente, che rispetti la Costituzione e ne incarni i valori più profondi.

E non è vero che non esistono altri nomi. Basta uscire da questa gabbia.

In questo paese esistono figure e storie di DONNE che risponderebbero benissimo a questo profilo. Da fiorentine e fiorentini sappiamo, ad esempio, che la giudice Costituzionale Silvana Sciarra sarebbe adattissima.

Il suo, o un profilo della stessa caratura, ci garantirebbe sicuramente.

Firenze Città Aperta

18/01/2022

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