Lettera a Primicerio

By Firenze Città Aperta 2 anni ago
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Caro Primicerio,

scriviamo a Lei in rappresentanza dei firmatari dell’appello rivolto al Sindaco di Firenze (http://met.provincia.fi.it/news.aspx?n=352536) per esprimere a tutti Voi la nostra gratitudine per aver posto al centro del dibattito di questi giorni temi importanti e decisivi e, ad un tempo, la nostra totale adesione allo spirito della Vostra importante iniziativa. Prima ancora del merito delle diverse questioni è doloroso dover constatare il clima di violenza che da tempo connota ogni dibattito pubblico nel nostro Paese. La semplice articolazione di un punto di vista diverso teso a cogliere la complessità e l’interdipendenza dei fenomeni planetari è oggetto di immediate semplificazioni prigioniere della logica dello schieramento e, conseguentemente, del pensiero bellicista e militarista che connota le decisioni politiche e che sembra molto diffuso, purtroppo, nel Paese.

Anche per questo motivo il Vostro appello è da salutare con gratitudine, perchè rompe la logica del pensiero unico, senza ammiccamenti all’equa distanza e senza negare, ad un tempo, le responsabilità principali del conflitto in corso e le conseguenti condanne, ben chiaramente da Voi indicate.

A distanza di settant’anni dall’ultimo conflitto bellico e di cinquant’anni dalla Conferenza di Helsinki dobbiamo constatare che la logica della contrapposizione delle armi, ancora prevale nella soluzione dei conflitti internazionali. E quello che più desta doloroso stupore è l’incapacità dell’umanità di cogliere gli insegnamenti della storia. Eppure, da quella conferenza ad oggi ci sono stati molti conflitti in varie zone del Pianeta e la storia dovrebbe aver dimostrato che la soluzione bellica non solo è quella più costosa sotto il profilo delle vite umane, ma anche in assoluto la più inefficace. I recenti avvenimenti in Afganistan dimostrano che non erano i pacifisti a sbagliarsi quando evidenziavano che l’ennesima “guerra giusta” non avrebbe portato ad una soluzione dei problemi delle popolazioni di quei territori. Il pensiero pacifista viene spesso tacciato di astrattezza e di non farsi carico della concreta soluzione dei conflitti, ma è vero esattamente il contrario e cioè che l’umanità ha sempre investito miliardi nella ricerca della soluzione armata dei conflitti mentre la soluzione nonviolenta diplomatica ed alternativa non viene neppure, spesso, presa in considerazione.

Scrivete giustamente: “Vediamo oggi con preoccupazione una sorta di ondata di bellicismo che sta montando nel nostro paese; con posizioni che si spingono perfino a ipotizzare una “guerra santa” dell’Occidente contro la Russia. I problemi non si risolvono con la guerra; la guerra è sempre il fallimento della politica!? Siamo fermamente convinti che, nell’immediato, si debba con forza operare perché si giunga quanto prima a una totale cessazione delle ostilità. Come sostenne La Pira nel caso del conflitto vietnamita, si tratta di adottare l’interdictum del giurista romano Gaio? “vim fieri veto”, che cessi cioè ogni violenza e che si apra la strada ad una Conferenza internazionale per affrontare la globalità dei problemi.”

Noi, come Voi, crediamo invece fermamente nella Pace come “Realismo di un’utopia” per dirla con Padre Ernesto Balducci e pertanto siamo fermamente convinti che l’invio di armi all’Ucraina, ben lungi dall’aiutare il popolo ucraino nelle sofferenze dell’aggressione subita, costituisca un clamoroso errore che porterà ancora più lutti e sofferenze e non aiuterà la soluzione pacifica del conflitto in corso. Ci opporremo ad un ulteriore aumento delle spese militari nel nostro Paese chiedendone al contrario una diminuzione ed una cessazione dell’esportazione di armi, concordando con Giorgio La Pira quando auspicava che “scompaia l’equilibrio del terrore, perchè si attui il disarmo generale e completo, perchè venga la coesistenza pacifica, perchè la persona umana sia rispettata e perchè venga la liberazione dei popoli da ogni oppressione politica, culturale, giuridica, sociali ed economica, perchè le spese di guerra siano trasformate in spese di pace”. Su questi temi e su questo pensiero alto siamo disponibili ad un confronto e ad un lavoro comune.

Con viva cordialità

Firenze Città Aperta – Sandra Carpi Lapi, Danilo Conte, Lara Panzani e Massimo Torelli

Firenze 14 marzo 2022

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