Mobilità in fase 2: riaprire la ZTL non è la soluzione!

By firenzecittaaperta 4 anni ago
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Comunicato stampa di Firenze Città ApertaFirenze 28 aprile 2020

Mobilità in fase 2

Firenze Città Aperta sull’eventualità di riaprire la ZTL al traffico privato: l’amministrazione fiorentina brancola pericolosamente nel buio di fronte alla necessità di garantire la mobilità delle persone nel rispetto delle distanze di sicurezza. Le nostre proposte alternative per una mobilità sostenibile, rispettosa delle misure di distanziamento, rispettosa della sicurezza stradale, rispettosa della salute pubblica.

Mentre in tutte le città europee e italiane le amministrazioni locali lavorano su pedonalizzazioni e reti ciclabili di emergenza, a Firenze si fa avanti l’idea di aprire al traffico privato la ZTL che protegge il Patrimonio Unesco e la vivibilità del centro storico per i residenti.

Ma allora questa emergenza sanitaria non ci ha insegnato niente?

Si moltiplicano gli studi che legano la diffusione del virus all’alta concentrazione di particolato nell’aria.

Si moltiplicano gli appelli di università, scienziati e organismi internazionali per un’uscita dal lockdown che porti con sé una trasformazione e un ridimensionamento della nostra impronta ecologica sul mondo.

Anche solo la messa in dubbio della ZTL rivela che l’amministrazione fiorentina brancola pericolosamente nel buio di fronte a quello che sarà uno degli aspetti centrali della fase 2: come garantire la mobilità delle persone nel rispetto delle distanze di sicurezza.

Invitiamo con forza il sindaco Dario Nardella, l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti e tutta la giunta ad aprirsi al confronto con le molte città italiane che hanno già iniziato le sperimentazioni e ad utilizzare gli strumenti e le competenze messe a disposizione dalle associazioni e dagli urbanisti che da anni si occupano di mobilità sostenibile.

Un’altra mobilità è possibile: è una mobilità rispettosa delle misure di distanziamento, rispettosa della sicurezza stradale, rispettosa della salute pubblica. E non passa dall’uso del mezzo privato.

Firenze Città Aperta propone:

– l’aumento delle corse di tutti i mezzi pubblici (treni, tramvia, bus) per rispettare le normative sul distanziamento;

– l’incremento delle corsie preferenziali per garantire la funzionalità del servizio;

– la creazione in tempi brevissimi di una Rete di Mobilità di Emergenza nelle strade ad alto scorrimento. La Rete deve essere costituita da spazi pedonali e piste ciclabili realizzate sottraendo carreggiata alle auto private, attraverso l’installazione temporanea e removibile di segnaletica orizzontale e verticale;

– la ciclabilità diffusa in ZTL e nelle strade di quartiere da attuare attraverso la limitazione della velocità: “zone 30” (velocità max 30km orari) per garantire la sicurezza di chi sceglierà di lasciare l’auto a casa. Bisogna tenere presente che avremo in strada molti minori, anziani, categorie fragili, che hanno il diritto in special modo dopo due mesi di esclusione, di godere della possibilità di muoversi nello spazio pubblico in sicurezza;

– la pedonalizzazione diurna di almeno una strada in ogni quartiere: è necessario per attuare il rispetto delle distanze di sicurezza fra gli utenti degli esercizi commerciali, istituire la pedonalizzazione delle “strade dei negozi” (quelle con concentrazione di attività commerciali e marciapiedi stretti, dove è alto il rischio di sosta selvaggia)

– la predisposizione e l’ampliamento ad uso dei lavoratori e delle lavoratrici pendolari di parcheggi scambiatori gratuiti ai capolinea dei mezzi pubblici in periferia.

Invitiamo l’amministrazione comunale ad utilizzare il manuale “Piano di Azione per la Mobilità Urbana Post Covid” messo a disposizione delle amministrazioni da Bike Italia in cui si trovano tutti i riferimenti tecnici e normativi ad uso delle amministrazioni per costruire una Rete Mobilità di Emergenza al costo di 8000 euro al km

Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine di Firenze a far pervenire il proprio dissenso all’amministrazione, e a riflettere tutti insieme sul fatto che soltanto con coraggio e chiarezza di obiettivi possiamo uscire da questa emergenza sanitaria, economica, ambientale. Abbiamo bisogno di mettere in atto una vera e propria rivoluzione culturale: non è tornando indietro che usciremo migliori da questa sfida.

Firenze Città Aperta

Per approfondire:
BikeItalia
Legambiente

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