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“Firenze città aperta”: un sogno, un desiderio, un programma per il futuro.

16 Marzo 2020
La città è come in pausa, semi vuota oppure in coda, sorprendentemente ordinata, a distanza di sicurezza davanti ai supermercati, ognuna/o con il suo carrello, qualche volta con un libro da leggere nell’attesa. Poi alle 18 arrivano i notiziari della protezione civile, che sembrano bollettini di guerra. Da settimane vedevamo scene orribili, di spaventosa disumanità, alle frontiere della Grecia, sulle coste delle sue isole. Fucili e bastoni contro persone disperate che tendevano le braccia, pronte a ringraziare, da barche sovraffollate. Bambine e bambini oltre muri e fili spinati. Il virus da cui ci si voleva difendere era quello della disperazione, della sofferenza umana: il bisogno e la speranza di una vita migliore che spinge a partire – che ha sempre spinto a partire. Poi è arrivato il coronavirus, che non conosce frontiere né muri, viaggia sulle ali della libertà sempre riconosciuta alle merci (solo alle merci) dal neoliberismo, che ha da tempo contagiato il mondo con la sua razionalità economicistica, producendo solitudini, distruggendo natura e paesaggio, azzerando protezioni sociali. Diceva Margareth Tatcher che la società non esiste, esistono solo gli individui. Ognuno deve essere imprenditore di se stesso in una competizione universale. Adesso l’universale è arrivato in forma di virus. Adesso si scopre che nessuno si salva da solo. Che la nostra salute (salute-saluto-salvezza, come per i poeti antichi) dipende dalle altre e dagli altri, dalla comunità cui apparteniamo. Che avere tagliato in nome delle privatizzazioni risorse e posti letto negli ospedali pubblici, il personale e i reparti di terapia intensiva, mette in pericolo le nostre possibilità di vita. Non si è infermieri medici o anestesisti di se stessi. E tutto questo distrugge lavoro, artigianato e partite IVA, negozi e attività commerciali. Lascia le lavoratrici e i lavoratori dei servizi, i precari, gli operai delle fabbriche, quasi indifesi di fronte al pericolo del contagio. Gli ultimi, di nuovo, servi delle macchine e dell’economia come nel mondo prima del Novecento. Si torna improvvisamente a paure antiche, che riportano alle origini, al bios. La minaccia del contagio ci riconsegna alla nostra natura fragile, precaria. Rimette in scena il nostro corpo, il respiro, le parole, le mani. La nostra vulnerabilità. Il bisogno che abbiamo per esistere di appartenere a una comunità che ci accoglie, ci mette nel mondo e ci protegge. Ci fa diventare quello che siamo, con la nostra individualità e la nostra storia. Ci riconosce e ci permette di conoscerci. Nell’emergenza cresce un’etica dell’aiuto reciproco che ci unisce e si mostra dalle finestre e dai balconi. Nelle lenzuola che abbiamo visto esposte davanti agli ospedali di Firenze in cui si ringraziavano tutte e tutti gli operatori che assistono i malati. Adesso, nell’epoca della post-verità, dove sembra si possa dire qualunque cosa e la conoscenza è considerata roba da “professoroni” buona per i salotti delle élite, medici e ricercatori sono diventati la nostra speranza. Un po’ tardi, considerato come i governi hanno trattato la ricerca in questi anni. Ma la scienza sembra ritrovare la sua autorevolezza. Firenze Città Aperta è vicina a

Lo statuto dei miserabili

10 Marzo 2020
Le rivolte nelle carceri italiane innestano, nella delicata situazione dell’emergenza per il Coronavirus, inedite manifestazioni, ma non nuove esigenze. Da circa quarant’anni, infatti, non accadeva di vedere scoppiare sommosse in decine di istituti penitenziari. In carcere la vita quotidiana è debolmente sospesa a un filo di speranza: un sorriso, una visita, la prospettiva di poter uscire e ricominciare. Quando in carcere scoppia una rivolta, significa che quel debole filo si è rotto trasformando la speranza in disperazione. Il sovraffollamento carcerario ormai registra una media nazionale del 119% (ma in alcuni istituti si arriva al 200%) sulla capienza regolamentare – presumibilmente calcolata tenendo conto degli spazi comuni e di quelli occupati dai letti. Tra i detenuti i suicidi nel 2019 sono stati 53. Sul corpo di polizia penitenziaria, già sottoposto a turni e a condizioni di lavoro duri, si riversano le conseguenze della condizione in cui versano i detenuti. Anche tra le fila degli agenti i casi di suicidio sono alti (un centinaio negli ultimi 10 anni). Il Pianeta Carcere è tutto qua, nei numeri del collasso e nei centimetri a disposizione per compiere il percorso rieducativo. Facendo finta che le leggi adottate dallo Stato per l’organizzazione della vita penitenziaria siano rispettate. Chiunque conosca il carcere sa perfettamente che chi fomenta rivolte e tiene in ostaggio qualcuno va punito con severità. L’emergenza odierna ha, però, messo a nudo il problema principale: l’umanità assente nelle relazioni tra Stato e istituti. La repressione violenta come unica risposta alle sommosse porterà a interrompere l’escalation, lasciando invariato e urgente il problema principale. Il virus ha cambiato la nostra percezione degli avvenimenti, inibendo le nostre già scarse difese immunitarie dall’irrazionalità. Rinunciare a una stretta di mano per noi comporta un transitorio imbarazzo. In carcere è molto di più. Un’operatrice del carcere di Foggia, ha spiegato che il saluto e la stretta di mano, sempre e comunque, sono tra le regole non scritte del carcere: “Non è stanca abitudine, l’ostentazione di un’educazione in parte ritrovata, a tratti forzata. Non era, non è, ubbidienza alla realtà ristretta”. Stringersi la mano per riconoscersi la dignità di esseri umani pur in quei pochi centimetri di spazio che stanno tra le sbarre e il cesso. Cosa si potrebbe fare? La popolazione detenuta ha per tradizione scarsa fiducia nelle promesse. Le rivolte sono iniziate per la decisione del Dap di interrompere i colloqui con i familiari. Una misura necessaria a contenere il pericolo contagio. I collegamenti Skype non sono, però, materia di qualche giorno: occorre trovare i computer, avere la connessione di rete, organizzare la turnazione tra i detenuti in maniera da evitare ulteriori problemi. Un progetto che ha bisogno di mesi (e di cui, peraltro, si parla già da qualche anno). S’ipotizzano un’amnistia e soprattutto un indulto, ma anche per avviare il delicato meccanismo istituzionale a ciò necessario occorrono mesi e mesi. E allora? Riccardo De Vito, magistrato di sorveglianza e presidente di Magistratura Democratica, ha spiegato che si potrebbe pensare alla “detenzione domiciliare fino a 2 anni, dopo aver accertato

Buon LOTTO MARZO a tutte!

8 Marzo 2020
Viviamo giorni di grande preoccupazione. Oggi è l’8 marzo, la festa delle donne, trasformata dai movimenti femministi in “sciopero globale” delle donne. Noi italiane non potremo manifestare, ma con il cuore e la mente siamo con le centinaia di migliaia che ancora combattono per una società nuova, libera e felice. In questa giornata eccezionale, di preoccupazione e insieme di lotta, il pensiero di Firenze Città Aperta va a tutte le lavoratrici e i lavoratori del sistema sanitario #pubblico e dell’amministrazione cittadina; alle volontarie e ai volontari delle associazioni di solidarietà e a tutte/i coloro che si stanno infaticabilmente prodigando per affrontare la crisi. Siamo solidali con chi, nella difficile situazione attuale, ha già perso il lavoro o ha lo stipendio sospeso. Oggi lottare significa anche chiedere a gran voce che i governi di ogni livello (locale, regionale e nazionale) si adoperino per salvaguardare i posti di lavoro e sostenere le fasce più deboli della popolazione. E lottare insieme significa anche, e soprattutto, che tutti e tutte in questi giorni adottiamo comportamenti responsabili e solidali. L’unità e la solidarietà sono l’unica via verso una società nuova, libera e felice: ce lo insegnano le donne. Buon LOTTO MARZO a tutte! Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay

La tramvia da Piazza della Libertà a Bagno a Ripoli

13 Dicembre 2019
Firenze Città Aperta è favorevole alla nuova linea tramviaria che collegherà Piazza della Libertà e Bagno a Ripoli. La tramvia ha infatti il pregio di togliere spazio alle auto, disincentivando il traffico privato. Tuttavia, rileviamo anche le criticità insite nel progetto e la necessità di alcuni significativi miglioramenti. Sia i problemi che i margini di miglioramento sono legati all’esigenza di una maggiore integrazione e interconnessione trasversale con la rete ATAF, con il sistema ferroviario metropolitano, con la rete ciclabile e con il traffico su gomma. Si tratta di un’opera che ha un impatto significativo su tutta la città e che implica una quantità di investimenti economici impressionante. Per questi motivi, non può rimanere ancorata a un progetto di vent’anni fa, sebbene la giunta comunale non mostri l’intenzione di ridiscuterlo e ripensarlo nel confronto con chi ha avanzato critiche costruttive specifiche e puntuali. L’insistenza dell’attuale amministrazione sulla tramvia come unica risposta al problema della mobilità ci pare limitante, soprattutto all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato che stabilisce la corretta assegnazione tramite gara della gestione dei servizi su gomma ad AutolineeToscane, a scapito di Mobit. Al contrario, pensiamo che sia irrimandabile la pianificazione di un trasporto pubblico ben integrato tra tramvia, autobus e minibus elettrici, ferrovia, bicicletta e gomma, e sottolineiamo l’importanza di creare parcheggi scambiatori gratuiti per lavoratori, studenti e pendolari. Nel frattempo aumentano i km di piste ciclabili, ma senza una reale interconnessione né una loro efficiente integrazione con il sistema di trasporto cittadino. Le piste ciclabili si fanno dove c’è posto, giusto per aumentarne i km, ma non dove realmente servirebbe. Meglio che nulla? Non ci basta! E non ci basta l’attenzione alla sicurezza stradale: la mortalità di pedoni e ciclisti è in aumento: ribadiamo la necessità di allargare la zona a 30km/h, di realizzare più attraversamenti pedonali e ciclabili rialzati e debitamente illuminati e segnalati e di adeguare quelli esistenti. Insomma tramvia sì, ma nel contesto di un piano integrato di mobilità pubblica serio e capillare, come abbiamo già sostenuto nel nostro programma elettorale. Il nostro programma. Firenze Città Aperta Immagine di MarcusObal – Opera propria, CC BY-SA 3.0

Salvini e Bocci ci attaccano per la nostra bandiera “Grazie Carola”

30 Luglio 2019
Il Ministro della Paura continua la sua campagna sulla pelle dei migranti: domenica ha deciso di attaccare noi di Firenze Città Aperta e Sì – Toscana a Sinistra per aver esposto la nostra bandiera “Grazie Carola”. Sotto leggete le nostre risposte. Informiamo Matteo Salvini che non solo ringraziamo Carola, ma anche Mediterranea, i pescherecci e tutte le persone che ci fanno rimanere umani e, a differenza di lui, non ci fanno vergognare di essere italiani, europei e cittadini del mondo.. Salvini attacca Firenze Città Aperta e Sì – Toscana a Sinistra. Non lo paghiamo per questo, ma evidentemente non gli riesce proprio di lavorare. Ora saremo oggetto di attacchi di haters, finti omuncoli e qualche fascistello. Siamo in una lista prestigiosa insieme a Carola, Saviano, Montanari e tante altre persone per bene. Cari leghisti è bene che iniziate ad avere paura degli italiani. Non avete fatto un solo provvedimento a favore degli italiani, siete servi dei padroni, come tutti quelli che hanno comandato sino ad oggi. Siete fatti della stessa pasta. Ma presto vi chiederemo il conto. E lo zero del vostro bilancio certificherà la vostra nullità Ovviamente si sono scatenati i commenti sulla nostra pagina e la ciliegina sulla torta del degrado umano è stato l’intervento di Bocci (di cui riportiamo il virgolettato per chiarezza). Bocci scrive: “Trova le differenze: I compagni della sinistra in Regione Toscana “celebrano” la capitana Carola finita davanti ai giudici accusata di una serie di gravi reati, ma si dimenticano i funerali del vice brigadiere Mario Cerciello Rega. Complimenti… A Palazzo Vecchio, su mia proposta come portavoce del centrodestra, la bandiera col giglio è stata messa a mezz’asta e il Gonfalone della città di Firenze listato a lutto in concomitanza coi funerali del nostro Carabiniere ucciso barbaramente a Roma” A cui non abbiamo fatto mancare una nostra replica “l’Ex candidato sindaco Ubaldo Bocci scimmiotta Salvini nell’attaccarci credendo di onorare la morte del vice brigadiere Mario Cerciello Rega contrapponendo la sua uccisione all’immagine di Carola, che ha come unica “colpa” di aver salvato delle vite… come se i carabinieri non dovessero salvare vite, come se fosse un qualcosa di cui vergognarsi. Ma chiaramente le strumentalizzazioni e le contraddizioni non spaventano Bocci che in campagna elettorale sbandierava la madonna di Lourdes e che oggi strumentalizza la morte di un servitore dello stato per prendersela con chi salva naufraghi. Crocifissi, madonne o carabinieri: va bene tutto se serve a guadagnare qualche like per la propria macchina del fango.” Nel frattempo in consiglio comunale il nostro Dmitrij Palagi depositava interrogazione urgente proprio sulle reazioni delle destre all’omicidio del vice brigadiere, sulla strumentalizzazione a sfondo razzista e xenofoba della sua morte. Qui la sua spiegazione dell’avvenuto. Oggi in aula abbiamo provato a chiedere di non strumentalizzare la morte di un funzionario dello Stato. Spiace leggere… Dmitrij Palagi paylaştı: 29 Temmuz 2019 Pazartesi Qui il comunicato stampa sul sito del comune. https://www.comune.fi.it/comunicati-stampa/omicidio-vice-brigadiere-cerciello-rega-palagi-e-bundu-spc-presa-di-posizione
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UNA IMMIGRATA LA PRIMA VITTIMA: IL PREFETTO RITIRI L’ORDINANZA ZONE ROSSE

19 Aprile 2019
Qui la notizia: la nazione-zone rosse 19.04.19 Ritiratela. Non avete altra via d’uscita per salvare la faccia. Il prefetto ritiri l’ordinanza e il sindaco chieda scusa alla città per aver applaudito ad un provvedimento liberticida, incostituzionale e autoritario. Ve lo hanno già chiesto l’ordine degli avvocati e la magistratura. Oggi che la prima vittima del provvedimento è una tranquilla lavoratrice che aspettava l’autobus ve lo chiede anche il buon senso. Salvini, Nardella, i vostri provvedimenti antidegrado oscillano tra la tragedia ed il ridicolo. Chi non sa risolvere i veri problemi, chi non sa governare ed amministrare, se ne torni a casa. Lista Firenze Città aperta
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LA TUA FIRMA PER LA LISTA FIRENZE CITTÀ APERTA!

18 Aprile 2019
È partita la raccolta di firme per la presentazione della lista Firenze Città aperta! Deve concludersi entro martedì 23 aprile con almeno 500 firme raccolte. Ecco qui la lista: LISTA FCA Comune di Firenze 2019 I tempi sono stretti e si richiede il contributo attivo di tutte e tutti. Chi è candidato/a in liste (per Comune o Circoscrizione) non può ovviamente firmare ma si impegna a portare altre persone! Firma chi è residente a Firenze ed ha compiuto 18 anni I punti di raccolta sono il Circolo ARCI Porta al Prato e il Circolo Il Progresso (via Vittorio Emanuele) Per il circolo di Porta al Prato (via Porte Nuove 33) siamo presenti da martedì 16 a sabato 20 nei seguenti orari: da martedì a venerdì ore 17,30- 22 sabato ore 9,30-13,30 Affiancheremo anche la raccolta in alcuni luoghi pubblici, in particolare mercati, in orari specifici, in via di definizione. VIENI PRIMA POSSIBILE!
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Bocci: a scuola di Costituzione!

18 Aprile 2019
Il signor Bocci, candidato a Sindaco di Firenze per lo schieramento di destra, ha dichiarato che non parteciperà alla Festa della Liberazione il 25 Aprile. Eppure in questa ricorrenza si riconoscono tutte le forze che hanno combattuto il fascismo, dato vita alla Resistenza, elaborato la Costituzione. Verrebbe spontaneo consigliare al signor Bocci un corso intensivo ed accelerato di scuola serale perché apprendesse cosa è stato il fascismo, da chi era composto il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale), da chi, per rimanere a livello locale, è stata liberata Firenze, quali sono i principi antifascisti affermati dalla Carta Costituzionale. Ma sappiamo bene che lui sta dall’altra parte, dalla parte di quanti negano che la vita democratica di questo Paese abbia le sue radici nella Resistenza e nella Costituzione, vorrebbero tornare ad un regime autoritario ed oppressivo, strizzano l’occhio ai fascisti del terzo millennio di Casa Pound che portano avanti, come sta facendo il Ministro dell’Interno, politiche discriminatorie e razziste. Per tutti questi motivi il signor Bocci è incompatibile con la carica di Sindaco di Firenze, città medaglia d’oro per il ruolo svolto nella Resistenza. Lista FIRENZE CITTÀ APERTA
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“Mini Daspo”? No, grazie.

12 Aprile 2019
“Mini Daspo”? No, grazie. I candidati dell’Associazione Firenze Città Aperta stigmatizzano l’ordinanza che istituisce aree vietate ai cittadini “indesiderati”. La città sicura è quella in cui donne, uomini e bambini possono abitare, incontrarsi, muoversi liberamente, riappropriarsi degli spazi e dei beni comuni, accogliere le differenze e farle diventare ricchezza per il futuro. Il sindaco uscente Dario Nardella, lanciato in campagna elettorale all’inseguimento della Lega e della peggiore destra, e in pieno accordo con la Prefetta Laura Lega, prosegue la sua opera di sterilizzazione della città attraverso l’espulsione di cittadini “indesiderati” dalle zone più frequentate dai turisti. Si rafforza l’idea di una città a mobilità limitata, dove la “sicurezza” si realizza attraverso la costruzione di barriere e di confini che scavano una profonda cesura fra centro storico, vetrina commerciale per i turisti, e il resto della città, lasciata all’improvvisazione e spesso all’abbandono. La creazione di “zone rosse” rappresenta una limitazione arbitraria della libertà personale, e non è un caso che Nardella si appelli al decreto Minniti, a conferma della sostanziale continuità fra l’attuale governo e il precedente. Come si procederà all’attuazione? Avremo pattuglie di poliziotti o di vigili urbani ad ogni angolo, a chiedere l’identificazione (immotivata) di chi si appresta ad entrare in Borgo San Lorenzo oppure nei giardini della Fortezza? Oppure, ipotesi più probabile, l’identificazione avverrà in base all’abbigliamento, al colore della pelle, all’ispirazione del momento? La mercificazione della città viene difesa con provvedimenti sempre più repressivi, illiberali e anticostituzionali: non è questa la “sicurezza” che vogliamo, una “sicurezza che mette a rischio la libertà di tutte e di tutti. La città sicura è quella in cui donne, uomini e bambini possono abitare, incontrarsi, muoversi liberamente, riappropriarsi degli spazi e dei beni comuni, accogliere le differenze e farle diventare ricchezza per il futuro. I candidati e le candidate dell’associazione “Firenze Città Aperta” Daniela Chironi Marco Filippini Sara Cassai Filippo Zolesi Annaclaudia Franci
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Antonella Bundu firma protocollo Rifiuti Zero

7 Aprile 2019
Firenze 6 aprile 2019 Caffé Letterario LE murate Firenze Città Aperta 10 passi verso i RIFIUTI ZERO ANTONELLA BUNDU firma il protocollo d’intesa con la presenza di ROSSANO ERCOLINI garante e presidente di Zero Waste Italia https://youtu.be/wexoI11aZXw riprese Giancarlo VENTURI

Lorenzo Orsetti

18 Marzo 2019
Come Firenze Città Aperta esprimiamo al nostro compagno Alessandro il nostro più profondo dolore per la scomparsa di suo figlio Lorenzo. Molti di noi non sapevano che Lorenzo fosse volontario in Siria per cui la notizia della sua morte oggi ci ha raggelati. Alessandro oggi ha detto a ragione di essere orgoglioso di lui. In un mondo di egoismo frammentato, una scelta di vita come quella che ha fatto suo figlio costituisce un esempio di generosità che stordisce e lascia senza parole. Conta su di noi per diffondere il messaggio di umanità che la vita di Lorenzo custodisce. Ad Alessandro, a sua moglie, alla figlia e a tutta la sua famiglia giunga il nostro abbraccio più sentito e il nostro più sincero affetto, il coordinamento di Firenze Città Aperta

UNA COALIZIONE VERA E UNA FUSIONE DI INTENTI-NASCE UNA NUOVA SINISTRA

7 Marzo 2019
Venerdì 1 Marzo, per la coalizione di sinistra – alternativa sia al Pd del sindaco Nardella sia alla destra – che sostiene la candidata sindaca Antonella Bundu, è stato un vero giorno di festa. Perché a Firenze, va detto senza indugi, è accaduto un miracolo vero. La sinistra a sinistra del PD si presenterà unita alle elezioni amministrative del prossimo maggio. La coalizione è un progetto largo che tiene insieme associazioni come Firenze Città Aperta e partiti politici come MdP, Possibile, Potere al Popolo, Rifondazione e Sinistra Italiana. Possiamo inoltre contare sul prezioso appoggio del gruppo consiliare comunale Firenze Riparte a Sinistra, oltre che sui gruppi degli altri partiti che compongono la coalizione. La coalizione ha scelto una candidata che, con il suo profilo di attivista, le sue origini (il padre era della Sierra Leone, dove anche lei ha vissuto), il suo impegno a fianco dei movimenti antirazzisti, dei migranti, per la difesa dei diritti civili e dei beni comuni e con la sua stessa storia di cittadina del mondo, incarna e rappresenta i valori storici della sinistra. Dunque una coalizione vera e una fusione di intenti e non, come abbiamo avuto occasione di leggere, uno spezzatino di sinistra. Firenze è l’unica città in Italia fra quelle che andranno al voto fra qualche mese – fra l’altro la più importante di tutte le città impegnate nella disputa elettorale – nella quale la sinistra si presenta con una coalizione così ampia e unitaria, insieme civica e politica (e questa è un’altra importante novità). Il percorso di ricomposizione, durato un anno, è stato affrontato con spirito libero e aperto e con grande senso di responsabilità da parte di tutti. L’auspicio è che Firenze rappresenti, ben oltre il perimetro locale e regionale, un piccolo-grande laboratorio politico della sinistra a livello nazionale. Questa consapevolezza unisce la coalizione, non annulla le differenze certo, ma rafforza la convinzione che sia sempre più urgente definire una proposta politica unitaria e alternativa sia alla destra, sia al sempre più declinante Partito Democratico. Ripartiamo da Firenze per restituire alla nostra città la vocazione di città internazionale e della pace, i suoi valori storici di città antifascista, aperta, accogliente verso tutti i cittadini del mondo. Abbiamo l’ambizione di governare la città, di chiudere la pessima stagione delle privatizzazioni, dell’inceneritore a tutti i costi, dell’allargamento dell’aeroporto a tutti i costi, delle opere inutili, dannose e costose che non creano lavoro e sviluppo ma ingrossano solo il portafoglio dei poteri forti. Proponiamo idee innovative, rivolte al futuro, alla valorizzazione dell’ambiente, delle energie rinnovabili e pulite, alla mobilità sostenibile, alla riqualificazione delle periferie, alla riaffermazione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. E lo facciamo a fianco di Antonella Bundu, del suo volto pulito e sorridente, di donna nera, fiorentina e di sinistra, lontana anni luce dalle tristezze della vecchia politica.

Antonella Bundu candidata Sindaca

1 Marzo 2019
Antonella Bundu annuncia la sua candidatura a Sindaca di Firenze alle elezioni comunali che si terrranno il 26 maggio 2019. Perché mi candido Sono un’attivista indipendente da sempre. Anche se non ho mai fatto parte di un partito politico, è dall’adolescenza che mi impegno nelle lotte che reputo giuste e per i valori in cui credo. Questi valori si richiamano tutti all’idea di uguaglianza e sono dunque i valori storici della sinistra. Se mi guardo intorno, credo che i miei valori siano oggi negati, privati di una degna rappresentanza dentro le istituzioni pubbliche ed è per questo che mi candido come sindaca della mia città. Destra e sinistra rimangono concetti e orizzonti separati. Intorno a me vedo una deriva di estrema destra, che si fa sempre più evidente, e non credo che il centrosinistra (o ciò che si autodefinisce come tale) possa arginarla. Il centrosinistra non fa che scimmiottare la destra, affannandosi a dare risposte alle paure irrazionali che vengono alimentate ad hoc dalla destra, senza mettere mano alle questioni reali che andrebbero affrontate per migliorare la vita di tutti i cittadini e le cittadine, indipendentemente dalla nazionalità.   Alcuni sembrano aver dimenticato che le politiche di sinistra devono poter includere tutti e tutte e non essere a vantaggio di pochi. Io non intendo accettare la narrazione prevalente e far passare per emergenze i deliri securitari della destra xenofoba. Dal mio punto di vista, le vere emergenze riguardano gli alloggi, la tutela dei diritti dei lavoratori, la lotta alle discriminazioni tutte, il rafforzamento dei servizi pubblici, la promozione della cultura, le politiche d’inclusione dei soggetti più deboli a prescindere dalla loro provenienza. Penso ad una città vivibile e accogliente per tutti e tutte, che faccia delle diversità una ricchezza culturale; una città come una piazza alberata con panchine dove condividere il sole. Spero che la mia candidatura serva a far ritrovare la voglia di impegnarsi per i propri diritti anche ai molti, ormai troppi, cittadini che rinunciano a esprimersi e persino a votare. Io ho sempre votato, perché credo fermamente nell’utilità di questo nostro diritto conquistato con il sudore e le lotte, ma conosco molte persone che non si presentano ai seggi ormai da anni. C’è una parte sempre più consistente di persone che non si sentono rappresentate dai partiti maggiori, o che si scoraggiano di fronte alla grande frammentazione dei partiti della sinistra. Uno dei motivi per cui ho accettato di candidarmi è l’ampiezza della coalizione che mi sostiene, che con le sue sfumature saprà porsi come riferimento per chi cerca una sinistra vera e unita, alla quale sono felice di poter dare il mio contributo. Noi siamo qui per vincere, non per partecipare. Al ballottaggio ci saremo noi, ma se così non dovesse essere, non farò apparentamenti né alcun tipo di accordo con le liste del centrosinistra e non darò indicazione di voto. So che sarà una grande sfida, ma sono pronta. In questi mesi avrò molto da imparare, ma anche tanto da dare. Sarò nelle strade e

Inaugurazione sito firenzecittaaperta.it

27 Febbraio 2019
Ebbene sì.. ecco finalmente il sito dell’associazione Firenze Città Aperta! Un sito che darà voce sia a tutte quelle persone che in questi anni hanno continuato a impegnarsi per una Firenze migliore nei movimenti sociali, sul territorio, in consiglio comunale e nei quartieri; sia a chi desidera farlo oggi. È questa la società civile che fa nascere Firenze Città Aperta, che vuole essere molto più di una semplice associazione: lo strumento per il cambiamento della nostra città. Firenze Città Aperta incarna i valori e le idee che da sempre la sinistra esprime e che le ultime amministrazioni hanno costantemente contrastato e vuole quindi guardare al futuro, dando rappresentanza politica alla Firenze solidale, antirazzista, femminista, ecologista, antifascista, accogliente, partecipata, gioiosa. Leggi qui il documento politico che ha avviato  il nostro percorso comune: Su la Testa, per un cantiere della sinistra fiorentina  

L’OTTO MARZO SCIOPERIAMO! SCIOPERO GLOBALE TRANSFEMMINISTA

24 Febbraio 2019
Firenze Città Aperta dalla parte delle Donne e delle soggettività LGBTQI sostiene il movimento Non Una Di Meno e invita allo Sciopero Globale Transfemminista l’8 marzo! Contro tutti i tipi di violenza sulle donne Contro le molestie, gli stupri e i femminicidi in continuo aumento nel nostro paese Contro il Decreto Pillon Contro la cultura maschilista e sessista diffusa Contro omofobia e transfobia Contro la strumentalizzazione del corpo delle donne in senso razzista Contro le disparità salariali Contro i recenti attacchi al diritto all’aborto STATO DI AGITAZIONE PERMANENTE!

SOLIDARIETÀ’ ALLA POLVERIERA!

6 Dicembre 2018
La Polveriera deve essere sgomberata. Lo ha deciso l’Azienda Regionale per il Diritto allo studio. Ancora una volta la sinistra di governo non riesce a sottrarsi alle logiche dell’autoritarismo e della autoreferenzialità. Si prova a mettere fine così, con una sorda prova di forza, ad una delle esperienze culturali più originali ed innovative della città. Un luogo di resistenza culturale in un centro storico sempre di più ridotto a guscio vuoto, giostra senza anima per turisti distratti e di corsa. Noi siamo per una città delle arti e dei saperi, della cultura e del lavoro dignitoso. Inseriremo nel nostro programma elettorale un piano per la promozione di esperienze di autogestione degli spazi pubblici. Firenze avrebbe dovuto dire un grazie a chi in questi anni si è impegnato in questo percorso. Lo facciamo noi assicurando alla Polveriera il nostro appoggio e la nostra solidarietà. Solidarietà alla Polveriera!

NOTA CONCLUSIVA SECONDA ASSEMBLEA – 14 NOVEMBRE 2018

15 Novembre 2018
VERSO le elezioni amministrative del 2019 Pensiamo a una Coalizione Civica di sinistra che rappresenti le varie costellazioni del mondo democratico, progressista, ambientalista, laico e di ispirazione religiosa, delle forze civiche, dei comitati, dei molti cittadini che non si recano nemmeno più alle urne, ma anche dei soggetti politici impegnati nella ricostruzione di un campo dell’alternativa. In questo percorso non partiamo da zero, ma utilizzeremo le tante proposte, le idee e i progetti già sostenuti dal gruppo consiliare Firenze riparte a sinistra e di quello regionale SI – Toscana a sinistra. Non una Coalizione di sigle quindi, ma un campo aperto, qualcosa di più ampio, più inclusivo, riconoscibile perché tiene insieme più storie personali e politiche, impegni politici e sindacali diversi, ma tutti radicati nel tessuto sociale della città. La Coalizione Civica che immaginiamo dovrà esprimere l’ambizione di giocare fino in fondo la partita elettorale, dunque di giocare la partita per governare la città. Così come la lista che sosterrà il candidato/a dovrà rappresentare l’intero mondo della sinistra, nessuno escluso. Con l’Assemblea di oggi (martedì 14 novembre), si avvia un processo democratico che consentirà di definire, insieme ai contenuti, anche le forme con le quali ci presenteremo alle elezioni. In questo lungo viaggio verso le amministrative 2019, dovremo anche, quanto prima, individuare il candidato/a sindaco. Il candidato/a dovrà essere espressione del percorso che abbiamo tracciato, dovrà rappresentare storie politiche, civiche, personali, di lotta, anche diverse ma ispirate dagli stessi valori e dal perimetro definito dall’architettura costituzionale. E’ opportuno che Il candidato/a non abbia avuto ruoli di primo piano nelle scorse elezioni del 4 marzo. Pensiamo ad una candidatura inclusiva e nella quale gli elettori possano riconoscere i tratti della discontinuità, diremmo della “normalità”, dell’impegno civile, della passione per la politica vissuta in modo disinteressato, come servizio alla Cosa Pubblica. Una candidatura che recuperi lo spirito con cui i padri costituenti hanno vissuto il loro impegno politico, immaginato l’Italia del futuro, gestendo il potere personale derivato dal loro ruolo con estrema attenzione, con sobrietà, con senso dello Stato. Infine pensiamo a un candidato/a che sappia condividere progetti e azioni politiche, i processi decisionali, con tutta la Coalizione e con i cittadini, perché siamo consapevoli che l’eccesso di leaderismo, soprattutto quello maschile, è stato uno dei motivi delle sconfitte e delle divisioni della sinistra.

NO AL DECRETO SALVINI!

31 Ottobre 2018
Interessante e partecipato il seminario sul “Decreto Salvini”, illustrato in maniera esaustiva dagli avvocati Danilo Conte e Anna Lisi. IL DECRETO PER PUNTI: -Abolisce di fatto il permesso di soggiorno per motivi umanitari. -Aumenta il trattenimento dei Cpr (ex Cie) in condizioni disumane. -Aumenta i reati che comportano il diniego dell’asilo, non più solo reati gravi. -Il sistema di accoglienza SPRAR viene sistematicamente limitato, con conseguenze disastrose sul piano dell’integrazione. -Per ottenere la cittadinanza ci sarà una procedura ancora più lenta e complicata. -Introduce il TASER nelle grandi città, tra cui Firenze. Uno strumento di tortura che verrà usato principalmente contro persone disarmate, com’è stato ampiamente dimostrato. -Introduce la possibilità per la polizia nei grandi Comuni si accedere al Centro Elaborazione Dati e di acquisire informazioni sensibili sui cittadini. -Peggiora la disciplina sul DASPO urbano, introdotta dal Decreto Minniti, estendendo i luoghi per cui è previsto. -Aumenta le pene per blocco stradale e occupazione di immobili. Firenze Città Aperta si impegna e invita tutte le realtà politiche e sociali che non si arrendono a questo clima razzista e securitario a impegnarsi per opporsi a questo decreto, in primo luogo proponendo che il Comune di Firenze si rifiuti di far utilizzare alla polizia municipale il TASER. Questo decreto colpisce in primo luogo i migranti e i richiedenti asilo, i soggetti più deboli e emarginati, ma colpisce anche tutte/i noi, perché porta avanti una visione della società fatta di repressione, controllo sociale e limitazione delle libertà.

Una serata al fresco di Settignano – 18 luglio 2018 ore 20,30

18 Luglio 2018
Ci siamo! Mercoledì 18 luglio il cantiere di questi mesi diventa un’associazione. Il percorso preparatorio termina con la costituzione di un’associazione politica che ci consenta un’azione efficace, coinvolgente, aggregante ed appassionante. Saremo così pronti a intensificare il lavoro politico subito dopo la pausa estiva ( anche perchè ormai alle elezioni comunali mancano solo 10 mesi). Sceglieremo il nome, approveremo lo statuto, eleggeremo il presidente di garanzia e, sopratutto, scriveremo l’agenda dei compiti di settembre. Sceglieremo invece a settembre tutte le cariche “politiche” in un’ampia e larga assemblea. Ci vediamo quindi mercoledì 18 LUGLIO dalle ore 20,30 presso il giardino della casa del popolo di Settignano per una chiacchierata, bere qualcosa insieme , prendere un aperitivo , poi alle 21,20 inizieremo i lavori ed alla fine dell’assemblea, prevista per le 11:30, brinderemo assieme a questo piccolo ma importante passo fatto assieme. Non mancare!  
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Costruiamo un programma per il 2019 partecipando – 27 giugno ore 21

27 Giugno 2018
Mercoledì 27 giugno alle ore 21,15 si terrà il secondo incontro del “Cantiere per la sinistra fiorentina”. Dopo l’incontro di presentazione dello scorso 4 giugno, in cui abbiamo registrato 130 presenze, questa volta ci concentreremo sulla “Firenze che vogliamo”, una Firenze diversa dalla “Firenze merce” che è sotto i nostri occhi, alternativa, accogliente, ecologica, incentrata sull’importanza delle relazioni umane. L’incontro non sarà assembleare ma sarà organizzato con piccoli tavoli di lavoro di massimo 10/12 partecipanti, in modo da garantire la massima partecipazione di tutti e che tutti e tutte possano dare il proprio contributo, senza verticismi. Avvieremo così, in concreto e dal basso, la scrittura dell’Agenda per Firenze 2019. Faremo inoltre un altro passo in avanti per costruire la nostra associazione, per iniziare a riflettere sul suo nome ed avviare la formazione dei gruppi tematici in vista dell’incontro di metà luglio in cui l’associazione sarà formalmente costituita. L’associazione che stiamo costruendo sarà quello che insieme decideremo di farla diventare quindi non mancare! Questa la base di discussione comune a tutti e 4 i tavoli: Testo base tavoli- DEF_v02 Questa la sintesi della discussione dei tavoli: SARTORIA- TAVOLI 1-2-3-4 -27 .06.2018

Per un cantiere della sinistra fiorentina – Lunedì 4 giugno 2018 ore 21:00

4 Giugno 2018
FIRENZE 2019 Nel 2019 si terranno a Firenze le elezioni amministrative. Riteniamo che occorra aprire da subito un cantiere in grado di proporre una piattaforma politica democratica, alternativa, partecipata, ambientalista, capace di parlare alla città, alle periferie dimenticate, alle tante persone che hanno visto negli anni un deterioramento della qualità della vita e dei servizi pubblici. FIRENZE CITTÀ VIVA Firenze non è una merce. Vogliamo restituire nuova vita ad una città che si è smarrita. Pensiamo ad un modello di sviluppo orientato sull’economia solidale, su un nuovo welfare locale, sulle energie rinnovabili; sulla valorizzazione del paesaggio, del patrimonio artistico, della cultura come beni comuni; su una gestione avanzata di beni essenziali come acqua, energia e suolo. GOVERNO DELLA CITTÀ, GOVERNO DI TUTTE E TUTTI Se alla crisi economica si deve rispondere con investimenti pubblici, con un diverso concetto di sviluppo e con la reintroduzione dei diritti sociali, alla crisi della democrazia si deve rispondere allargando gli spazi democratici e di partecipazione, rendendo più vicini e trasparenti i luoghi dove vengono assunte le decisioni. FIRENZE CITTÀ DI PACE E ANTIRAZZISTA Vogliamo restituire a Firenze il ruolo di città promotrice di pace. Praticare un nuovo umanesimo che contrasti le politiche razziste e xenofobe che avanzano nella società e nelle istituzioni, che smilitarizzi le relazioni umane. UNO SPAZIO PER UNA NUOVA POLITICA Riteniamo che lo strumento più adatto sia la costituzione di una associazione politica di persone. Che si colleghi alle positive esperienze dei gruppi consiliari comunali e regionali della sinistra, ma che faccia tesoro anche dei molteplici percorsi, a partire dal Social forum, in cui in tante e tanti ci siamo incontrati. Pensiamo ad un modello organizzativo che favorisca la partecipazione e la condivisione delle decisioni, la feconda convivenza di sensibilità diverse. Un luogo che non ripeta gli errori del passato e sappia rinnovare anche i modi del fare politica, rendendoli più gioiosi e, per questo, accessibili a tutte e a tutti. Per ritrovarci e avviare una discussione promuoviamo un primo incontro pubblico Lunedì 4 Giugno alle 21 alla casa del popolo di San Quirico, via Pisana 576. BREVE-Su la testa – per un cantiere della sinistra fiorentina